mercoledì 22 marzo 2017

Se ne stanno accorgendo pure loro - valanga di proteste e insulti dalla base PD: "una porcata, non vi votiamo più”



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Se ne stanno accorgendo pure loro - valanga di proteste e insulti dalla base PD: "una porcata, non vi votiamo più”




Pd, valanga d’insulti dalla base: “Una boiata, non votiamo più”


Minzolini salvato – Cresce la protesta degli elettori sui social.

Continua a montare sui social network la protesta dei militanti e degli elettori del Partito democratico, contro il voto dei 19 senatori dem presenti in aula e degli altri assenti “giustificati”, che ha sbarrato la strada alla decadenza da Palazzo Madama di Augusto Minzolini.
La torsione oltre il limite della manipolazione con la quale, attraverso giornali e Tg, si è tentato di rimuovere dalla mente dell’elettorato tradizionale il ricordo delle monetine tirate in gioventù contro il partito degli inquisiti, per sostituirlo con le scene di giubilo per l’assoluzione a furor di casta del Direttorissimo condannato in terzo grado per peculato continuato, ha provocato una crisi di rigetto dalla dimensione inaspettata.
E le prime, timide, difese d’ufficio dei militanti più increduli sono state travolte dalle critiche. Tira una brutta aria perfino nei commenti comparsi su una pagina Facebook di quelle maggiormente frequentate dai troll degli anti-scissionisti dem, curata direttamente da casa dal collaboratore del sito dell’Unità, Fabrizio Rondolino.
L’automatica “retwittata” di un’intervista al senatore Giorgio Tonini, in cui il dem ex cristiano-sociale espone seri dubbi circa “un’uso politico della giustizia” che l’avrebbe portato a votare “pro reo” Minzolini, ha attirato una valanga di proteste perfino sulla fedele bacheca del giornalista renziano. “I 19 hanno fatto un inutile male al Pd oltre che alla legge. Da giorni noi militanti siamo tempestati di insulti. Ma questi geni capiscono di aver fatto una boiata o no?” posta accorato Fabio, export manager e blogger. “Vergogna, spero che non ti presentano mai più neanche nella più piccola delle circoscrizioni, grazie a te e agli altri 18 senatorini piccolini piccolini mi avete fatto vergognare di essere tesserato Pd” sbotta Arcangelo, pensionato, prendendosela con Tonini. Rondolino prova con un tweet: “Non è stato salvato #Minzolini, ma la dignità della giustizia e della politica”. “Hanno solo salvato il culo a un ladro”, ribatte implacabile Marco, online da Torino. “Ma poi non è che i 19 siano i voti grillini nel segreto dell’urna …nascosti dietro la libertà di coscienza data dal Pd? Non si sa mai con questi “a mia insaputa”. Capaci di tutto!” insinua Edoardo per tentare di distrarre le accuse e indirizzarle verso il nemico.
“E così, abbiamo un quarto livello di giudizio penale. Ma solo per i deputati e per i senatori. Gli altri cittadini, colpiti pure da leggi ingiuste, possono pure fotterli” analizza amaro Amos. “Questo capita perché manca il segretario” butta lì Fabio. “Quello che non sta in piedi è avere dei condannati in Parlamento e non parliamo della famosa “opportunità politica” scuote la testa il più concreto Giorgio. “La condanna non sta in piedi, la Severino è piena di falle: questo è un dato di fatto” butta li’ disperato il titolare della pagina ormai fuori controllo, Rondolino. Mazzoni Silvana l’aspetta al varco e non gliene fa passare una: “Non sta ai politici rifare la sentenza – ribatte – è stato un agguato alla magistratura. Brutta pagina”.
“È inutile girarci intorno con ragionamenti teorici – taglia corto Stefania, insegnante – quello che appare alla gente è che ancora una volta la casta si è difesa e questo gioca a favore di quei bellimbusti dei 5s che fanno tesoro di una scelta, a dir poco, suicida. Poi teoricamente possiamo a lungo disquisire. Dare ragione a questo, torto a quello ma in questo caso le ragioni stanno a zero. Minzolini non doveva rimanere al Senato”.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 21/03/2017.

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