venerdì 28 aprile 2017

Il vergognoso show della Mussolini che prende in giro la Raggi per l’aspetto fisico. Beh, una che si tiene in casa un marito che va con zoccole minorenni, che ha difeso il delinquente di Arcore, che porta il nome di uno che ha raso al suolo l’Italia ammazzando quasi mezzo milioni di Italiani… beh allora per una così le orecchie sono proprio l’ultimo motivo di cui avere vergogna!!




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Il vergognoso show della Mussolini che prende in giro la Raggi per l’aspetto fisico. Beh, una che si tiene in casa un marito che va con zoccole minorenni, che ha difeso il delinquente di Arcore, che porta il nome di uno che ha raso al suolo l’Italia ammazzando quasi mezzo milioni di Italiani… beh allora per una così le orecchie sono proprio l’ultimo motivo di cui avere vergogna!!



Eccolo il vergognoso show di Alessandra Mussolini
Già prendere in giro una persona per l’aspetto fisico è becero e squallido, degno solo della feccia della nostra società…
Ma da questo pulpito poi…
Non diciamo altro perchè il “personaggio” (a Napoli si direbbe vaiassa*) lo conoscete…
Da Wikipidia – Vaiassa (anche Vajassa) è un vocabolo della lingua napoletana che originariamente ha il significato di “serva” o “domestica”[1], più recentemente anche usato (sempre in ambito locale), come sinonimo di donna di bassa condizione civile, sguaiata e volgare, “sbraitante e rissaiola”
…quindi, Mussolini, ti ho trattata…
by Eles

giovedì 27 aprile 2017

Attenzione - La verità sulla Siria? Sentite cosa dicono le comunità Cristiane locali... Ecco la verità che i Tg servili al potere ci nascondono!



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Attenzione - La verità sulla Siria? Sentite cosa dicono le comunità Cristiane locali... Ecco la verità che i Tg servili al potere ci nascondono!



La guerra in Siria, nel racconto di chi l'ha vissuta o l'ha vista da vicino. In questa puntata la testimonianza di SAMAAN DAOUD, rifugiato siriano, e GIAN MICALESSIN, giornalista inviato che in Siria ha documentato l'assedio dell'antico monastero di Maloula, il villaggio dove si parlava aramaico, la lingua di Gesù. In quella terra, culla del cristianesimo delle origini, il reporter ha incontrato i familiari dei cristiani uccisi dai ribelli islamisti. Un racconto del conflitto tuttora in corso, per aprire gli occhi, ascoltare le storie dei martiri di oggi, la fede e il pianto ignorato, in questa guerra, che vede l'Europa indifferente.


Fantastico Di Battista: Perchè il M5s è l'unico che può alzare tasse al gioco d'azzardo? Perché nessuno di noi ha mai preso un euro dalle lobby del gioco!




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Fantastico Di Battista: Perchè il M5s è l'unico che può alzare tasse al gioco d'azzardo? Perché nessuno di noi ha mai preso un euro dalle lobby del gioco!
 

Denunce? Precisazioni? Repliche? Indignazione? Niente! Quando Di Battista dice queste cose, nessuno ha il coraggio di aprire bocca! ...Chiedetevi perchè!



martedì 25 aprile 2017

Perchè i Tg hanno deciso di censurare ogni notizia riguardo al TAP? Ecco tutta la verità. Una storia di politica, delinquenza e mafia! E per questo stanno uccidendo gli Ulivi secolari pugliesi!



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Tutta la verità sul TAP. Una storia di politica, delinquenza e mafia! E per questo stanno uccidendo gli Ulivi secolari pugliesi!

Chi di voi ha mai sentito la TV svelare chi c'è dietro la TAP? Nessuno ne parla. NESSUNO! E allora lo facciamo noi vi raccontiamo questa situazione agghiacciante.
Ma lo STATO non dovrebbe combattere la MAFIA ? 





lunedì 24 aprile 2017

Giorgio Gaber - La libertà



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Giorgio Gaber - La libertà


[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.

Come un uomo appena nato
Che ha di fronte solamente la natura
E cammina dentro un bosco
Con la gioia di inseguire un'avventura.
Sempre libero e vitale
Fa l'amore come fosse un animale
Incosciente come un uomo
Compiaciuto della propria libertà.

La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione.

[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
Di spaziare con la propria fantasia
E che trova questo spazio
Solamente nella sua democrazia.
Che ha il diritto di votare
E che passa la sua vita a delegare
E nel farsi comandare
Ha trovato la sua nuova libertà.

La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche avere un'opinione
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione.

[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l'uomo più evoluto
Che si innalza con la propria intelligenza
E che sfida la natura
Con la forza incontrastata della scienza
Con addosso l'entusiasmo
Di spaziare senza limiti nel cosmo
E convinto che la forza del pensiero
Sia la sola libertà.

La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche un gesto o un'invenzione
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione.

Don Gallo canta ''Bella ciao'' in chiesa



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Don Gallo canta ''Bella ciao'' in chiesa



Bella Ciao

Stamattina mi sono alzato o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao stamattina mi sono alzato e ci ho trovato l'invasor. O partigiano, portami via o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao o partigiano, portami via che mi sento di morir. E se muoio da partigiano o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao e se muoio da partigiano tu mi devi seppellir. Seppellire lassù in montagna o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao seppellire lassù in montagna sotto l"ombra di un bel fior. E le genti che passeranno o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao e le genti che passeranno e diranno: o che bel fior!. E" questo il fiore del partigiano o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao è questo il fiore del partigiano morto per la libertà

Bella ciao – Giorgio Gaber




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Bella ciao – Giorgio Gaber



Bella Ciao

Stamattina mi sono alzato o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao stamattina mi sono alzato e ci ho trovato l'invasor. O partigiano, portami via o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao o partigiano, portami via che mi sento di morir. E se muoio da partigiano o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao e se muoio da partigiano tu mi devi seppellir. Seppellire lassù in montagna o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao seppellire lassù in montagna sotto l"ombra di un bel fior. E le genti che passeranno o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao e le genti che passeranno e diranno: o che bel fior!. E" questo il fiore del partigiano o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao è questo il fiore del partigiano morto per la libertà



domenica 23 aprile 2017

“I Tg? Redazioni costosissime che danno notizie ricopiate (purchè non diano fastidio ai potenti)”: uno straordinario Travaglio ci spiega l’informazione...!!




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“I Tg? Redazioni costosissime che danno notizie ricopiate (purchè non diano fastidio ai potenti)”: uno straordinario Travaglio ci spiega l’informazione...!!



L’informazione al servizio della democrazia come cane da guardia del potere? La libertà di stampa come ‘bene comune’ da difendere? Siamo giornalisti o servi di scena? Il direttore del Fatto Quotidiano risponde a MicroMega, in occasione dell’uscita del suo ultimo libro “Slurp” (Chiarelettere), sulla ‘zerbinocrazia italiota’.
intervista a Marco Travaglio di Rossella Guadagnini per Repubblica.it
“Chi ci ha ingannati tradendo il dovere di informarci ha le stesse colpe di chi ci ha sgovernati promettendo di salvarci. E se né gli uni né gli altri hanno mai pagato un centesimo per le proprie responsabilità, è perché leccatori e leccati sono indissolubilmente legati. Simul stabunt, simul cadent”. Marco Travaglio dedica il suo nuovo libro, “Slurp” (edito da Chiarelettere e presentato in anteprima il 17 maggio al Salone del Libro di Torino) a chi usa la lingua “per parlare, per denunciare, per urlare, per fare pernacchie”.
“Se la stampa non esistesse – diceva Balzac – bisognerebbe non inventarla; ma ormai c’è e noi ne viviamo”. Il direttore del Fatto Quotidiano è d’accordo con questa visione?
La stampa è la nostra vita: è importantissima. Questo libro l’ho scritto per cercare di far vergognare quelli che usano la stampa per leccare il potere anziché per raccontarlo e criticarlo. È un atto d’amore nei confronti dell’informazione. Non è un gesto di odio o di sfiducia, il tentativo di risvegliare sia quelli che la stampa la fanno, sia quelli che la utilizzano. E’ anche colpa del pubblico, dei lettori e dei telespettatori, se abbiamo giornali e tv così asserviti. Se la gente imparasse a ribellarsi e a pretendere il servizio che la stampa dà in tutte le democrazie, probabilmente riuscirebbe anche a ottenerlo.
Cosa è successo all’informazione in Italia?
Io rendo noto il referto. I risultati sono imbarazzanti. Non lo scopro io che abbiamo la stampa più servile d’Europa. Vi sono grandi giornali internazionali che, negli anni passati, hanno parlato riguardo all’informazione italiana di piaggerie peggiori di quelle della Russia di Stalin, del Minculpop, della stampa nordcoreana di regime. Abbiamo dato tutto il peggio di noi stessi in questi anni e questa è una delle spiegazioni per cui siamo stati governati dai peggiori governi possibili. Perché la stampa li ha sempre presentati come i migliori possibili. Chi ha incensato i governi Berlusconi ha poi incensato ugualmente i governi di Monti, Letta e Renzi.
Questo è un libro sul servilismo dei pennivendoli e, inevitabilmente, sulla libertà di informazione e i suoi limiti. Come dovrebbe essere un rapporto sano tra potere (politico, economico) e giornalismo?
Non credo di essere abilitato a dare delle lezioni. Quello che so è che non è questo il modo di fare giornalismo. Basta leggere un quotidiano straniero per rendersi subito conto che o sbagliano tutti i giornali stranieri o sbagliano i nostri grandi giornali. Non si è mai visto all’estero che al momento della scadenza del mandato presidenziale, ci si comincia a inginocchiare davanti al Capo dello Stato e chiedere: “La prego rimanga, non se ne vada, si faccia rieleggere”. Da noi è successo proprio così: dopo il settennato d’obbligo hanno cominciato a turibolare, a inginocchiarsi, a baciargli la pantofola perché non ci lasciasse.
Non è questo il compito della stampa. Che dovrebbe piuttosto compiere un’analisi critica di ciò che fa il Presidente, di ciò che fanno tutti i presidenti, come si è sempre fatto in Italia. Gli stessi giornali che hanno chiesto l’impeachment per Leone e Cossiga hanno poi trasformato Napolitano in una specie di divinità. Repubblica, che aveva svolto un ruolo critico rispetto ai capi di Stato precedenti, con Ciampi e soprattutto con Napolitano ha cambiato atteggiamento.
Sono mutati i tempi o gli uomini?
Né gli uni, né gli altri. Il potere è sempre stato il potere e, come dice la parola stessa, è potente. Basta non farsi intimorire, tenere dritta la schiena e alta la testa. E fare le dovute critiche. Non perdere mai la coscienza della propria funzione. I giornali sono diventati i propagandisti dei governi, della Presidenza della Repubblica, di Confindustria, delle banche, anche quelli che non hanno le banche nella loro proprietà. Anche quelli che non hanno i partiti in qualche modo coinvolti nel proprio destino.
Oggi è considerato assolutamente normale che se il presidente del Consiglio annuncia una cosa, il giornalista – il giorno dopo- riprende quell’annuncio senza minimamente andare a vedere se è vero o no. E’ qualcosa che in passato non succedeva nemmeno in Italia, che pure non ha mai avuto una grande tradizione di libertà d’informazione. Negli anni Cinquanta e Sessanta, ad esempio, i giornali erano tutti governativi tranne l’Unità, in quanto giornale di partito: non è che lo facesse per spirito di libertà, era semplicemente spirito di parte.
La libertà di stampa si può annoverare tra i ‘beni comuni’ e come tale essere difesa?
Assolutamente sì, c’è anche un articolo della Costituzione (il 21 ndr.) che la tutela. Anche se poi di quella libertà che noi abbiamo molto spesso non ne approfittiamo, non ce la prendiamo, pure se siamo tutelati. Non credo succeda niente a nessuno se critica Napolitano: non è che arrivano i corazzieri e gli sparano. E’ quindi un’autocensura, un servilismo autoindotto. Poi, certo, fa piacere al potente essere incensato, ma non è che ti può fare qualcosa se non lo incensi.
“I Tg? Redazioni costosissime che danno notizie ricopiate (purchè non diano fastidio ai potenti)”: Uno straordinario Travaglio contro l’informazione.





sabato 22 aprile 2017

La Moretti, una che vuole imbavagliare la rete con la scusa delle Fake news: "a Roma è morto un bambino di 2 anni morso da un topo" ...Mai successo, FALSO! Ok, facciamo la legge sulle fake News. Ma facciamo pure la legge che chi ci prende per il culo viene subito sbattuto fuori dal Parlamento!



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La Moretti, una che vuole imbavagliare la rete con la scusa delle fake news: "a Roma è morto un bambino di 2 anni morso da un topo" ...Mai successo, FALSO! Ok, facciamo la legge sulle Fake News. Ma facciamo pure la legge che chi ci prende per il culo viene subito sbattuto fuori dal Parlamento! 


« Io devo smentire e mi dispiace Gennari, su Roma il fallimento di questa amministrazione è plastico. Per esempio siamo a Roma in emergenza sanitaria. Ratti ovunque, è morto un bambino di due anni perché è stato morso da un topo »
(Alessandra Moretti, 20 aprile 2017)

Non dimentichiamo che la Moretti è una che con la menzogna è culo e camicia.
Ricordate che nel dicembre 2016, già assente 25 volte su 90 sedute del consiglio regionale del Veneto, si assentò proprio quando si stava votando la legge di bilancio. Però aveva avvisato che era ammalata... Peccato solo che in quei giorni stava in India, al matrimonio di un amico...
Ovviamente non ha preso per il culo solo i colleghi del Pd ed il Parlamento Regionale, ma anche noi. Perchè per questa gentaglia lo stipendio d'oro esce dalle nostre tasche!

Ieri la moretti era una di quelle che chiedeva fortemente una legge contro le Fake News. Avrà ora almeno il pudore di stare zitta?

by Eles

venerdì 21 aprile 2017

Il tesoretto di 47 miliardi lasciato dal governo Renzi. La più grande bufala della storia della Repubblica Italiana nonchè la più grande presa per i fondelli mai fatta da un politico. Ricordiamo a chi vede questo video che, per la legge Italiana, menare Renzi è (purtroppo) ancora REATO!






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Il tesoretto di 47 miliardi lasciato dal governo Renzi. La più grande bufala della storia della Repubblica Italiana nonchè la più grande presa per i fondelli mai fatta da un politico. Ricordiamo a chi vede questo video che, per la legge Italiana, menare Renzi è (purtroppo) ancora REATO!


SCONVOLGENTE: oltre al TesorettoFake il governo Renzi  - Gentiloni - Boschi trascina l'aumento IVA +3% nel 2018 e aggiunge +0,9 nel 2019


martedì 18 aprile 2017

lunedì 17 aprile 2017

Video sconsigliato a chi adora farsi prendere per il c... da Renzi: anno 2013 (Renzi rottamatore) "le pensioni d'oro valgono 12 mld". Anno 2017 (Renzi il Bomba) "Casaleggio ci prende in giro, le pensioni d'oro valgono, esagerando, al massimo 100 milioni"...





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Video sconsigliato a chi adora farsi prendere per il c... da Renzi: anno 2013 (Renzi rottamatore) "le pensioni d'oro valgono 12 mld". Anno 2017 (Renzi il Bomba) "Casaleggio ci prende in giro, le pensioni d'oro valgono, esagerando, al massimo 100 milioni"...

Egr. Sig. Renzi, si decida:
quando vestiva i panni del rottamatore le pensioni d'oro valevano 12.000.000.000 di Euro
quando deve sparare cazzate sul M5s al massimo, esagerando, valgono 100.000.000
insomma, caro Sig. Renzi, si decida:
quando smetterà di prenderci per i fondelli?



venerdì 14 aprile 2017

Il G7 a Taormina? Via gli ulivi secolari ...serve una elipista! ...Farabutti!



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Il G7 a Taormina? Via gli ulivi secolari ...serve una elipista! ...Farabutti!

VIA GLI ULIVI SECOLARI PER IL G7 A TAORMINA
Guardate queste immagini terrificanti!
Siamo a Taormina, città che si appresta ad ospitare il ludibrio internazionale del G7. Stanno spianando una collina con ulivi secolari per far posto ad una elipista!
Queste centenarie piante di ulivo potevano essere salvate eseguendo un espianto meno selvaggio e un reimpianto che avrebbe salvaguardato l'integrità di questa collina ormai irrimediabilmente compromessa!
Peraltro, noterete dai mezzi in movimento, che sono mezzi militari. Ebbene, quando il MoVimento 5 Stelle Sicilia propose di utilizzare il genio militare per ricostruire la strada crollata, la A19, vennero presi per matti e si operò dopo oltre un anno con il solito dispendio milionario di risorse




Gli antichi Greci condannavano a morte chi uccideva un Ulivo


giovedì 13 aprile 2017

L'Attacco Chimico a Idlib in Siria è un False Flag? Se guardi questo video forse qualche dubbio Ti viene...!





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L'Attacco Chimico a Idlib in Siria è un False Flag? Se guardi questo video forse qualche dubbio Ti viene...!


Analizzando i filmati e le testimonianze relative al presunto attacco chimico del 4 aprile 2017 a Idlib (in Siria), ci sono fondati motivi per credere che si sia trattato di un ennesimo False Flag, proprio come accaduto nel 2013!!!





Non vi basta?
Guardate quest'altro video.


lunedì 10 aprile 2017

Il giudizio del grande Giovanni Sartori su Matteo Renzi: "Berlusconi era un imbroglione morbido. Renzi è un imbroglione aggressivo. L'unica cosa che apprezzo è la totale mancanza di pudore". Non l'ha detto, ma si vedeva chiaro che lo pensava: Renzi è un idiota pericoloso!




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Il giudizio del grande Giovanni Sartori su Matteo Renzi: "Berlusconi era un imbroglione morbido. Renzi è un imbroglione aggressivo. L'unica cosa che apprezzo è la totale mancanza di pudore". Non l'ha detto, ma si vedeva chiaro che lo pensava: Renzi è un idiota pericoloso!

Recentemente scomparso all'età di 92 anni il politologo Giovanni Sartori, professore universitario nei migliori atenei americani ma anche fine editorialista e brillante polemista nelle sue apparizioni in tv e sulle pagine de Il Corriere della Sera. Eccolo nella sua ultima apparizione a LA7, nel programma Fuori Onda, che criticava l'allora presidente del consiglio Matteo Renzi. Intervistato da Luca Sommi, affermava: 'abbiamo un Presidente del Consiglio eletto da Primarie fasulle. Tra Berlusconi e Renzi? C'è una grande differenza: Belrusconi è un imbroglione morbido, Renzi invece è un imbroglione aggressivo'

ecco il video:



Lo sai che stai pagando la scorta a Scajola, Emilio Fede, Formigoni, Finocchiaro, Montezemolo, Mastella, Sallusti, Belpietro, Fini nenché a Silvio Berlusconi, al fratello Paolo ed altri 600 così? Sono 255 milioni l’anno, con l'impiego di 4.000 agenti e 1.500 auto!




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Lo sai che stai pagando la scorta a Scajola, Emilio Fede, Formigoni, Finocchiaro, Montezemolo, Mastella, Sallusti, Belpietro, Fini nenché  a Silvio Berlusconi, al fratello Paolo ed altri 600 così? Sono 255 milioni l’anno, con l'impiego  di 4.000 agenti e 1.500 auto!



Il Paese sotto scorta tra status e necessità
255 MILIONI OGNI ANNO
IN ITALIA 600 SCORTE CON 4.000 AGENTI E 1.500 AUTO.
TUTELANO PERSONALITÀ DALLA POLITICA AL GIORNALISMO. LE MOTIVAZIONI SONO SEGRETE.
La stima è di 255 milioni l’anno. Tanto costano le scorte sul bilancio dello Stato. Quasi tutte per necessità, per qualcuno invece lo status di un traguardo raggiunto, soprattutto nell’ambiente romano-centrico, dove le auto blu con tanto di sirena al seguito sono qualcosa come 200, mentre in Italia si stima che siano quasi 600 le scorte affidate a personalità politiche, del mondo dell’impresa, della cultura, dello spettacolo e del giornalismo. Il primo livello di protezione, dedicato a 16 uomini pubblici, è di due o tre auto blindate, ognuna con tre agenti. Il secondo, per 82 beneficiari, due auto blindate, sempre con tre agenti ciascuna. 312 personalità hanno una macchina blindata con due agenti. Le rimanenti 174 sono protette da uno o due agenti con un mezzo non blindato. Negli ultimi anni sono stati spesi 120 milioni di euro per 600 Bmw, 100 Audi e altre auto di lusso. Il parco macchine complessivo è di circa 1.500 unità. Una flotta. 4 mila sono gli agenti utilizzati.
De Mita, Scajola, Pisanu, Mastella
A scorrere l’elenco, in alcuni casi, viene da chiedersi il perché. Non si capisce, per esempio, come Antonio Mastrapasqua, ex presidente dell’Inps, viaggiasse scortato da tre agenti. Oppure la necessità di tutelare ministri della prima Repubblica come Paolo Cirino Pomicino e Ciriaco De Mita, altri da tempo non più in carica come Claudio Scajola, Beppe Pisanu, Francesco Rutelli, Gianfranco Rotondi, Lorenzo Cesa. Romano Prodi, due volte presidente del consiglio dei ministri, una volta presidente della Commissione europea e, in lontano passato, ministro dell’industria prima e presidente dell’Iri dopo, è scortato da quattro agenti che si alternano: “Rinuncerei volentieri, sono obbligato”. Almeno sul territorio italiano. Quando è a Bologna riesce a svicolare e spessissimo gira da solo.
Di una scorta di due uomini può godere anche Paolo Berlusconi, nella carica di fratello dell’ex presidente del consiglio. Il direttore del suo Giornale, Alessandro Sallusti e l’ex, Vittorio Feltri hanno diritto a due agenti ciascuno. Tra i direttori protetti c’è infine anche Maurizio Belpietro. Scortati sono anche il direttore della Stampa Mario Calabresi ed Emilio Fede, protetto da due agenti da molti anni. Tra i sorvegliati speciali del ministero non ci sono, al momento, né Beppe Grillo, leader del Movimento 5 stelle, né il segretario del Partito democratico , Matteo Renzi che, nonostante le resistenze fatte fino a oggi, avrà – come finora da protocollo li ha avuti il premier uscente Enrico Letta – 15 angeli custodi appena si sarà insediato a Palazzo Chigi.
Diversa, invece, la situazione per Grillo: formalmente non è segretario di nessun partito e il ministero non gli può imporre di essere sorvegliato. Qualche mese fa, dopo una serie di minacce registrate dai carabinieri, Grillo venne convocato perché accettasse di avere almeno due persone che sorvegliassero sulla sua incolumità personale. La risposta è stata un categorico no. Nonostante i suoi comizi siano sempre affollati, nonostante abbia nemici a profusione, nonostante le insistenze della famiglia, ha rifiutato il servizio pagato dalla Stato e non ne vuole sapere neanche di una sorta di sorveglianza privata. “Non ne ho bisogno”, è stata la sua risposta. “E non ne avrebbero bisogno neppure i politici che bivaccano a Roma”.
Boldrini, protetto il fidanzato
Le esigenze dei giorni scorsi e gli attacchi sul web hanno imposto anche di aumentare gli agenti che seguono il presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini: viene sorvegliata da 12 uomini ogni giorno per 24 ore. Per i suoi spostamenti vengono utilizzate sempre due auto blindate e una terza va in avanscoperta per effettuare i sopralluoghi di sicurezza nei luoghi dove è attesa. Una quarta auto tutela l’abitazione privata. Inoltre la scorta è stata estesa anche al suo compagno dalla settimana scorsa, quando il presidente della Camera ha ricevuto un proiettile. in una busta. Sotto tutela è anche il ministro all’integrazione, ormai uscente, Cecile Kyenge, che dopo gli attacchi di cui è stata oggetto nell’ultimo anno e il valore simbolico che ricopre la sua figura di primo ministro nero della storia d’Italia, è sempre circondata da sei uomini.
Ma come vengono assegnate le scorte? Prima del 2002 la questione era regolata dalle singole prefetture. Una persona poteva essere protetta a Milano, ma non essere ritenuta meritevole di tutela dal prefetto di Roma. L’allora ministro degli interni Claudio Scajola nel settembre 2001 lanciò un programma per il taglio del 30% di tutte le scorte che costavano allora circa mille miliardi di lire all’anno, meno di 500 milioni di euro odierni. I tagli provocarono il disappunto di diverse procure tra cui quella di Milano, tanto che il procuratore capo Francesco Saverio Borrelli minacciò uno sciopero della scorta assieme alla sua pm più a rischio, Ilda Boccassini (impegnata in pericolose inchieste sulla ‘ndrangheta).
Ma poi succede l’irreparabile. Il 19 marzo 2002 a Bologna, il giuslavorista Marco Biagi – che da mesi invano chiedeva indietro la scorta che gli era stata tolta dai prefetti di Modena, Bologna, Roma e Milano – fu freddato in via Valdonica davanti al portone di casa. Seguì un vespaio di polemiche che travolsero Scajola e i suoi tagli. Il capo del Viminale, sotto pressione, arrivò a dire poche settimane dopo l’agguato: “A Bologna hanno colpito Biagi che era senza protezione, ma se lì ci fosse stata la scorta i morti sarebbero stati tre. E poi vi chiedo: nella trattativa di queste settimane sull’ articolo 18 quante persone dovremmo proteggere? Praticamente tutte”. Poi dichiarò ancora ai cronisti stupefatti: “Biagi era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza”. Il politico ligure fu silurato dal governo, ma intanto il 2 luglio 2002 arrivò la legge numero 133, quella tuttora in vigore che ha rimesso all’Ucis, l’Ufficio centrale interforze per la sicurezza nazionale, la competenza di adottare i provvedimenti e impartire le direttive per la tutela e la protezione delle persone esposte a particolari situazioni di rischio.
Cosa dice la legge
La legge, se da una parte vorrebbe razionalizzare il sistema di protezione fino allora frazionato e diviso tra decine di prefetture, dall’altra contiene anche norme discutibili, come quella che prevede che gli autisti dei politici o delle personalità pubbliche o private che ottengano la scorta, possano diventare automaticamente agenti di pubblica sicurezza, con tanto di giuramento. Oppure il comma tre dell’articolo 1, che recita: “Per specifiche circostanze e casi determinati il Presidente del Consiglio dei Ministri, d’intesa con il Ministro dell’interno, può definire modalità differenziate in ordine alla tutela e alla protezione di cui al comma 1”. Un cavillo che lascia mano libera all’allora premier e che viene utilizzato per tenersi la sua mega scorta anche una volta uscito da Palazzo Chigi. Nell’aprile 2006 infatti, come riportarono i giornalisti Stella e Rizzo sul Corriere quando ancora stava a Palazzo Chigi in attesa di lasciare il posto a Romano Prodi, il Cavaliere decise di concedersi una scorta di 31 uomini e 16 auto in qualità ex presidente del consiglio. Quella stessa scorta che oggi una petizione online indirizzata al premier Letta, con 120 mila firme già raggiunte, vorrebbe fosse levata a Berlusconi vista anche alla condanna in via definitiva arrivata nell’agosto 2013 Peraltro lo stesso Copasir, il comitato di controllo parlamentare sui servizi segreti lamenta da tempo carenza di organici tra gli 007 italiani e uno dei motivi sarebbero proprio le scorte: cento agenti segreti infatti sono impiegati nella scorta di esponenti politici per un costo annuo di 15 milioni all’anno.
Da Il Fatto Quotidiano del 17/02/2014.